Blocco dei droni DJI alla dogana americana: sospetti di sfruttamento lavorativo

DALL·E 2024 10 18 16.18.46 An image depicting customs officers at a US border checkpoint inspecting drones from DJI with a backdrop of American flags and signage indicating Cus - Quadcopter NewsLa dogana americana blocca i droni DJI Air 3S

Recentemente, le autorità doganali statunitensi hanno bloccato l’ingresso di diversi droni DJI, inclusi i modelli più recenti come l’Air 3S. A differenza delle restrizioni legislative precedenti, questa azione non è direttamente collegata alla regolamentazione sull’uso dei droni DJI negli Stati Uniti.

Accuse di sfruttamento di lavoratori Uiguri

Secondo le autorità americane, il blocco sarebbe motivato dal sospetto che DJI utilizzi lavoratori Uiguri, una minoranza etnica musulmana della regione dello Xinjiang, per la produzione dei suoi droni. La Customs and Border Protection (CBP) e il Dipartimento per la Sicurezza Interna hanno infatti sollevato preoccupazioni riguardo all’uso di lavoro forzato, in violazione dell’Uyghur Forced Labor Prevention Act.

DJI Nega le Accuse

Le dichiarazioni ufficiali di DJI

DJI ha prontamente negato qualsiasi legame con lo Xinjiang o l’uso di lavoratori Uiguri nei suoi processi produttivi. L’azienda ha dichiarato che i suoi stabilimenti si trovano a Shenzhen e in Malesia, presentando documenti che dimostrano la conformità ai regolamenti internazionali in materia di lavoro.

Un momento critico per DJI

Questo blocco doganale arriva in un momento cruciale per l’azienda, che si apprestava a lanciare il nuovo DJI Air 3S sul mercato americano. Ora, l’incertezza legale e il crescente clima di tensione geopolitica tra Cina e Stati Uniti rischiano di compromettere l’espansione del colosso cinese in uno dei mercati più importanti.

Un contesto di tensioni tra Stati Uniti e Cina

Da anni, gli Stati Uniti hanno adottato una politica di restrizione verso le aziende tecnologiche cinesi, accusate di violare i diritti umani e rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale. Questa politica è sostenuta sia dai democratici che dai repubblicani, e DJI ne ha subito le conseguenze, venendo precedentemente inserita nella lista nera del Dipartimento della Difesa americano.

Le prospettive future per DJI

DJI è fiduciosa di poter dimostrare la sua estraneità alle accuse, ma il clima di tensione potrebbe rendere difficile un suo ritorno sul mercato americano. Resta da vedere come i consumatori risponderanno a queste accuse e se l’azienda riuscirà a mantenere la fiducia del pubblico.